Indagine
sul fiume: bioindicatori
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LA COMPONENTE BIOLOGICA DEI FIUMI
Ricorda: la turbolenza e la bassa temperatura di un torrente assicurano un buon tenore in ossigeno (14 16 mg/l a 0°C , 8 11 mg/l a 25°C) Nella parte inferiore del fiume, durante la stagione calda, lossigenazione può essere molto elevata durante il giorno se ci sono organismi fotosintetici e bassa durante la notte quando restano solo i fenomeni di respirazione. Nei tratti alti e medi del fiume, la sostanza organica proviene dal territorio intorno al fiume e da monte a valle viene frammentata dagli invertebrati, in particolare dalle larve degli insetti. Nel tratto finale il contributo delle alghe è maggiore e ci sono meno specie di organismi detritivori.
I fondali meno favorevoli alla vita sono quelli sabbiosi perché possono essere rimescolati anche da correnti molto deboli, mentre quelli argillosi hanno le particelle così fini che si legano tra di loro come una colla. POTERE AUTODEPURANTE DEL FIUME Quali scarichi possono variare la "pulizia" dell’acqua? Detriti vegetali, detriti animali, detriti terricoli; detriti provenienti da industrie o altre attività umane. Ogni animale e vegetale contribuisce a mantenere buono lo stato di salute dell’acqua in base alle sue specializzazioni alimentari, metaboliche e riproduttive. Alcune componenti ambientali, come l’ eterogeneità del substrato, la sequenza buche-raschi, la sinuosità del tracciato, la vegetazione riparia aumenta il numero delle specie che possono convivere nell’ambiente ed esercitare la loro azione depurante. l’ eterogeneità del substrato favorisce microambienti dove si riparano specie che ad es. non resistono a forti correnti la vegetazione riparia: condizionata da periodi di sommersione, litologia e granulometria del fondo, dalla trasparenza delle acque, stabilizza l’alveo, fornisce detrito organico (cibo per gli organismi acquatici), limita l’eccessivo sviluppo della popolazione acquatica, protegge dall’eccessiva illuminazione e riscaldamento, con diminuzione della quantità di ossigeno disciolto, intercetta filtra e depura le acque di dilavamento del suolo i raschi determinano turbolenza quindi ossigenazione, ma sono soggetti al disseccamento: avranno la meglio formedi macroinvertebrati scavatrici e forme che hanno bisogno di acque poco profonde per sfarfallare quando diventano insetti adulti i meandri con depositi all’interno della curva ed erosione all’esterno, non consentono la necessaria stabilità per le forme biologiche Una zona riparia biologicamente ricca è un ottimo habitat per molta fauna vertebrata e invertebrata( pesci , uccelli, rettili, anfibi. ) In zone agricole l’apporto al fiume di azoto e fosforo attraverso le acque di dilavamento è molto elevato e contribuisce in maniera determinante all’eutrofizzazione di un corso d’acqua e del suo recettore (lago o mare): una buona vegetazione riparia è in grado di trattenere ed utilizzare una grande quantità di sali nei tessuti vegetali. In caso di piena poi, la vegetazione riparia rende meno disastrosa la fuoriuscita dell’acqua.
Tutte le piante hanno fusti flessibili , radici con cavità come riserva di aria e forte capacità riproduttiva anche di tipo vegetativo. SITUAZIONE NATURALE ............................EFFETTI SULLA COMPONENTE BIOLOGICA E TERRITORIALE
COSA SIGNIFICA BIOINDICATORE Bioindicatore è un organismo che è adatto a vivere solo in determinate condizioni (temperatura, alimentazione, ossigenazione, ecc.) ambientali ed è per questo un informatore ecologico a "lungo termine" dato che le popolazioni animali e vegetali non si modificano in modo istantaneo. Verificando la loro presenza ed eventualmente il loro numero, si può ricavare una informazione della qualità ambientale.
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