LETTERATURA

Nella seconda metà del 1500 l’Europa risolse positivamente il periodo di crisi generale che l’aveva colpita e diede inizio ad una profonda trasformazione culturale e politica, che sfociò nella formazione degli Stati nazionali e delle Signorie in Italia. Nel 1400 scomparve definitivamente la civiltà medioevale e si affermò una nuova visione del mondo. Le varie corti ospitarono uomini di cultura appartenenti a tutti i settori: artistico, scientifico, musicale, filosofico, letterario, politico. In Italia i Signori che diedero impulso alla nuova cultura, indicata per il Quattrocento con il nome di Umanesimo e per i primi decenni del Cinquecento con il nome di Rinascimento, furono gli Aragonesi a Napoli, i Montefeltro ad Urbino, gli Este a Ferrara, i Gonzaga a Mantova, i papi a Roma, gli Sforza a Milano. Lorenzo dei Medici, Signore di Firenze, riunì attorno a sé filosofi come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola; letterati come Angelo Poliziano e Luigi Pulci; artisti come Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.

Gli aspetti salienti della nuova cultura furono i seguenti:

- si riscoprirono gli autori classici latini e greci (le Humanae litterae), da cui derivò il nome di Umanesimo, allo scopo di rintracciare modelli da additare ai contemporanei e si esaltarono le qualità dell’uomo, come la dignità, la libertà e la creatività del pensiero;

- si diffuse un’immensa fiducia nell’intelligenza umana, nella capacità di penetrare nei segreti della natura con gli strumenti scientifici e di allargare i confini del mondo conosciuto. Non a caso il 1492, anno della scoperta dell’America, segnò il passaggio dall’età medioevale a quella moderna;

- gli autori dei vari settori artistici cercarono di realizzare gli ideali di bellezza e di armonia;

- si estese sempre più l’uso della lingua volgare, affinché gli scritti fossero accessibili ad un vasto pubblico.

Nel Cinquecento nacque la “questione della lingua”, per cui si ricercò una lingua letteraria nobile, distinta da quella comune e si assunsero come modelli Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa; in pratica si propose la tradizione del “fiorentino illustre”. Allo scopo di difendere il patrimonio linguistico nazionale, nel 1583 venne fondata l’Accademia della Crusca, tuttora esistente.

Molti furono gli autori importanti del Quattrocento e del Cinquecento e tra i tanti vanno ricordati Poliziano, Lorenzo il Magnifico, Ariosto, Tasso.

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