L’acufene (tinnito)
Sono rumori fastidiosi, a volte anche
intensi, che si possono percepire in uno o in entrambi gli orecchi, oppure
all'interno della testa.
Gli acufeni possono esprimersi in molti modi:
comunemente sono percepiti come fischi "sottili" di frequenza acuta,
altre volte come ronzii, oppure sono di tipo pulsante come il cuore o
intermittente come uno scatto meccanico.
Gli acufeni non sono definibili come una
specifica malattia, anche se molto spesso dietro all’acufene c'è un danno
all’orecchio interno.
Nella maggior parte dei casi gli acufeni sono
di tipo soggettivo cioè possono essere percepiti solo dal soggetto che ne
soffre, in rarissimi casi sono di tipo oggettivo, vale a dire che sono
ascoltabili anche da un esaminatore esterno addirittura !!!
Gli acufeni oggettivi sono generati da un
movimento meccanico all'interno del cranio. Alcuni esempi sono costituiti da
piccole contrazioni di alcuni muscoli o dalla rumorosità del torrente sanguigno
nelle arterie.
Gli acufeni soggettivi nascono all'interno
delle vie uditive o del cervello e sono invece un suono "fantasma",
udibile unicamente dalla persona che ne soffre.
La sensazione cosciente del suono prende
origine in prossimità della corteccia cerebrale dove giungono gli impulsi
elettrici che, attraverso il nervo acustico, provengono dall'orecchio. E’ la
coclea o orecchio interno che trasforma l'impulso sonoro proveniente dal
timpano in un impulso elettrico che poi viaggerà attraverso il nervo acustico
sino al cervello. La coclea è costituita da cellule nervose sensibili alle
vibrazioni più minuscole. Dall’altra estremità le cellule sono direttamente
collegate al nervo acustico.
Nel 1953 Heller e Bergman realizzarono un
semplice e oramai classico esperimento. Misero 80 persone (studenti
universitari con perfetto udito) singolarmente in una camera completamente
isolata acusticamente per cinque minuti ciascuno, chiedendo loro rilevare
qualunque suono potesse essere udito. Gli studenti pensarono di essere
sottoposti ad un test dell'udito, cioè che fossero loro inviati suoni di
diversa intensità e frequenza, ma in realtà sperimentarono cinque minuti di
totale silenzio. Il 93% di loro riferirono di aver udito ronzii, fischi e suoni
tipo pulsazioni, sensazioni sonore simili a quelle che riferiscono le persone
con problemi di acufene. Questo semplice esperimento spiega che ognuno di noi
nel silenzio può rilevare, come un suono, l'attività elettrica che è
costantemente presente in ogni cellula nervosa delle vie acustiche. Anche se
alcune zone del sistema uditivo sono più attive di altre, ogni singolo neurone
delle vie acustiche, può contribuire, in un certo senso, alla percezione finale
dell'acufene. Quando l'acufene è percepito per la prima volta, è un
nuovo segnale. Qualunque nuova esperienza uditiva tende a produrre una
sensazione sgradevole per via della perdita dello stato di benessere. Fino a
quando non sarà fatta un'appropriata valutazione di ciò che significa acufene,
questo sintomo sarà guardato con sospetto e paura. Molte persone con acufeni
non lo riferiscono come un grave disturbo ma a causa dell’associazione acufene=minaccia,
vivono in una condizione di grave disagio.