VITA DI S. CECILIA
Fu
una giovane romana, martire al tempo di Urbano I (222-230), il cui culto risale
al V secolo. Secondo la tradizione fu una nobile fanciulla cristiana che la
sera delle nozze rivelò a suo marito di essersi convertita al Cristianesimo,
facendo voto di castità ed inducendo anche lui alla conversione. Venne
uccisa con la decapitazione dopo suo marito Valeriano, il fratello del marito
Tiburzio e Massimo.
Alla morte di questi, un certo Almachio volle impossessarsi dei beni dei due
fratelli, mandò a prendere Cecilia, la interrogò e la condannò
a morte, facendola immergere in liquidi bollenti, ma la donna ne uscì
illesa. Si optò allora per la decapitazione, dopodiché la giovane
sopravvisse tre giorni, durante i quali riuscì a donare tutti i suoi
beni ai poveri e la sua casa alla Chiesa.
Mancando documenti scritti, si pensa che questa sia una leggenda e che comunque
Cecilia non abbia subito il martirio. La giovane venne sepolta nelle Catacombe
di S. Callisto, in un posto d'onore, accanto alla "Cripta dei Papi".
Più tardi il Papa Pasquale I, grande devoto della Santa, ne trasferì
il corpo nella cripta della basilica di Trastevere, a lei dedicata.
Alla fine del '500 il sarcofago venne aperto ed il corpo di Santa Cecilia apparve
in uno stato di conservazione eccezionale, avvolto in un abito di seta e d'oro.
Tornando alla tradizione popolare, si racconta che durante la cerimonia nuziale,
"mentre risonava la musica, Cecilia in cuor suo cantava la sua preghiera".
Questo
episodio fece sì che la Santa venisse da allora considerata patrona dei
musicisti.