32 -Pieve di Pastino


Un incomparabile panorama si puo' ammirare dai 284 metri di altitudine del monte Pieve, oppure da quella "naturale terrazza" che e' il poggio su cui sorge l'antica "Pieve di Pastino".

Verrebbe spontaneo, giunti a "Pastino", proseguire oltre senza indugio per non vedere il degrado e lo squallore in cui e' caduta la mitica Pieve, ma una lapide bianca, ormai consunta, richiama il nostro sguardo e c'invita a far sosta per rileggerne la storia: "ANNO l883 - ALESSANDRO GUIDOTTI - PATRIZIO BOLOGNESE - POSE QUESTA LAPIDE - PER MOMORIA DELL'ANTICHISSIMA PIEVE DI PASTO - CHE UNA REMOTA TRADIZIONE AB ORIGINE - LA DISSE TEMPIO PAGANO DEDICATO AL DIO PASTINO - CONVERTITA IN CHIESA CRISTIANA NEI PRIMI TEMPI - FU MATRICE DI 20 PARROCCHIE SUFFRAGANEE E LA CURA ALLA CHIESA PARROCCHIALE DI S. PIETRO D'OZZANO - ELEVATA PER QUESTO FINO AL GRADO DI PIEVE DAL CARDINALE ARCIVESCOVO DI BOLOGNA GABRIELE PALEOTTI NEL 1576". In ogni caso, fra questi tre fabbricati, vi sono oltre mille anni di storia, e non si puo' certo dimenticarlo! Sul tempio pagano preesistente, molte congetture sono state fatte. C'e' chi diceva per esempio fosse gia' esistente fin dall'epoca di Claterna e che era stato eretto in onore del Dio degli armenti e della pastorizia: Pan o Pastus o Pastenus. Di fatto pero' nulla si e' trovato, per cui anche la versione che lo dice trasformato da tempio pagano a chiesa cristiana, dopo l'introduzione del cristianesimo come religione di Stato voluta dall'imperatore Costantino, sarebbe in verita' un po' azzardata. Con certezza invece sappiamo che nel 1077 la chiesa era gia' Pieve ed era chiamata "S. Johannis in Toraciano"; mentre la denominazione di "Pasteno", sarebbe iniziata dopo il 1189. La chiesa di S. Giovanni Evangelista di Pastino, che come evidenzia uno schizzo eseguito nel 1578 era dotata di un campanile tipicamente romanico, inizio' la sua decadenza intorno alla prima meta' del '500 fino al punto di essere declassata, a vantaggio della chiesa di S. Pietro, a semplice oratorio. Tra gli elementi che testimonierebbero la sua primitiva natura vanno ricordate le due colonnine, che ora sorreggono il leggio nella chiesa di S. Pietro, sulle quali sono scolpiti volti della mitologia e la cripta sottostante, prerogativa delle prime chiese; oltre a vari massi e sassi presenti nelle vicine costruzioni, di epoca romanica e provenienti forse dalle macerie del campanile o altro fabbricato annesso, su alcuni dei quali vi sono incisioni o ricordano i capitelli.