64 - Ca' Galvani


Non possiede in verita' questa casa alcun pregio architettonico, cio' nonostante e' l'edificio che in tutto il territorio ozzanese riveste l'interesse storico maggiore.

Qui infatti, gia' nel 1720, veniva a villeggiare il ragionier Domenico Maria Galvani, padre dell'illustre scienziato bolognese Luigi. Di estrazione borghese, i Galvani erano originari di Argenta. Trasferitisi a Bologna, dopo alcuni anni acquistarono dai marchesi Manzoli, nella verdeggiante e tranquilla campagna ozzanese, alcuni terreni sui quali il rag. Galvani fece forse edificare la casa di villeggiatura; di cio' pero' non siamo certi, poiche' non e' dato di sapere se la casa fosse gia' esistente. Considerando pero' le suggestive cantine, con le tipiche volte concentriche: caratteristica dei fabbricati cinquecenteschi, si puo' arguire che l'edificio sia molto piu' antico.

In questa villa, che nel 1790 risulta essere di proprieta' del "dottor Galvani", Luigi, ancor giovanetto, inizio' le sue prime esperienze di elettricita' animale sulle rane che catturava nelle acque del rio Marzano: prima forse per gioco, poi studiandone le cause ed infine giungendo alle famose conclusioni che resero celebre la sua scoperta. E' il caso di dire che il suo genio nacque proprio in Ozzano, lungo quel rio Marzano che scorre infatti a poche decine di metri dalla casa e dove ancora oggi le rane sono a centinaia; anche perche'‚ a Bologna, certamente, non ne poteva trovare. Ma il luogo piu' suggestivo di tutta la "Ca' Galvani" e' senza dubbio il balconcino con balaustra in ferro posto a nord della casa. Qui infatti il giovane Luigi preparo' non solo la sua tesi, ma compi' molti di quegli esperimenti che poi lo portarono ad esse (solo dopo morto, in quanto rifiutatosi di giurare fedelta' al governo Napoleonico fu estromesso dalla Cattedra Universitaria ed ogni sua teoria vanificata) lo scienziato oggi noto in tutto il mondo.

A memoria del grande studioso bolognese nel 1880 il municipio di Ozzano approvo', su richiesta dell'allora proprietario: Marco Fiorini, commerciante di carrozze di Bologna, il cambio di denominazione del fabbricato; mentre fin dal 1873 il prof. don Vincenzo Mignani aveva fatto apporre la seguente epigrafe: "Questa villa e' gloriosa / aver avuto a suo signore/ Luigi Galvani / che negli anni 1787 e '88 / vi opero' molti esperimenti / di elettricita' animale / Il Prof. Vincenzo Mignani / detto nel 1873". Nel 1937, nel secondo centenario della nascita, il comm. Zecchini, proprietario dell'immobile, fece affiggere un'altra lapide con le parole: "A ricordo delle solenni onoranze tributate nel 1937 / a Luigi Galvani / nel secondo centenario della nascita / con la partecipazione di tutto il mondo della Scienza / il proprietario di questa villa comm. Luigi Zecchini dedicava". Lo stesso Zucchini fece inoltre apporre un medaglione raffigurante il busto di Galvani.