ASPETTI FISICI DEL TERRITORIO

Fonte: "Itinerario storico-turistico del territorio ozzanese"di Giuliano Serra-Adriano Vason


 

Sommario:


Ubicazione

Distante soli dodici chilometri dal centro di Bologna, da cui si esce per l'antica porta Maggiore, Ozzano si raggiunge percorrendo la via Emilia, gia' detta via Maggiore, in direzione sud-est.




Superficie

Il territorio comunale attualmente si sviluppa su una superficie di 64,94 chilometri quadrati, assumendo come forma geometrica la caratteristica di un rettangolo lungo e stretto, la cui altezza e' veramente ridotta: solo Km. 4,40. Nel 1880 invece, la superficie dell'intero comune di Ozzano era pari a Kmq. 62,44, dei quali: 52,44 coltivati, 3,50 boschivi e 6,50 incolti.


Aspetto morfologico

Il territorio presenta in prevalenza formazioni geologiche di argilla scagliosa del Miocene e marne del Pliocene; mentre il terreno sarebbe originato da materia proveniente dal disfacimento delle formazioni rocciose delle medesime epoche; e quindi di origine alluvionale.

A sinistra della via Emilia

Il comune di Ozzano, attraversato in larghezza dalla via Emilia, appare, al di "sotto" dell'antica strada consolare, pianeggiante e particolarmente fertile e produttivo, adatto ad ogni tipo di coltura.

La pianura claternense veniva ricordata in epoca romana come il <<granaio di Bononia>>.


A destra della via Emilia

Nella parte superiore della stessa arteria, il terrenoinvece presenta a sua volta due distinte caratteristiche morfologiche: una di tipo pedecollinare, con buona terra sfruttata prevalentemente a vigneto o altre colture; l'altra di tipo collinare, con altezza massima sul livello del mare di metri 370, (passo della Badessa) con terreno prevalentemente argilloso e calanchivo poco adatto ad ogni tipo di coltura.

Questo terreno, d'indirizzo arativo specialmente in passato, e' sempre stato soggetto a frane e smottamenti in conseguenza delle piogge che s'insinuavano nelle ramificazioni cave della terra procurando cosi' il fenomeno detto "della mobilizzazione". Alle piogge va aggiunta poi l'assoluta mancanza di vegetazione e di una saggia politica di rimboschimento.

Gli aspetti positivi delle colline ozzanesi sono, a parte la splendida scenografia dei calanchi visti dagli aerei, i ritrovamenti fossili di conchiglie e pesci, e le erosioni dell'acqua nelle rocce, prodotte nei millenni che possono ammirarsi nella valle dell'Idice: segno evidente che agli albori della vita sulla Terra le nostre colline erano sommerse dall'acqua.

Corsi d'acqua

Sull'aspetto morfografico, l'intera superficie del territorio ozzanese e' attraversata, per intero solo da due corsi d'acqua: il torrente Quaderna che nasce nel Quarneto (da cui alcuni vogliono derivi l'etimologia del luogo) e scorre parzialmente sotto il monte ove sorge la chiesa di S.Maria Assunta di Settefonti,e il rio Centonara, il cui vero etimo si dice fosse un tempo Tenzonara, travisato poi nel corso dei secoli. Va ricordato inoltre che i nomi dei due torrenti, per molti storici, risalirebbero invece all'epoca romana: Quaderna sarebbe originato dalla mitica Claterna, e Centonara dal criterio di suddivisione dei terreni, ossia la Centuriazione, portato appunto nelle campagne bolognesi dai colonizzatori romani. Gli alvei di questi torrenti, privi di argini fino al secolo scorso, subivano ovviamente l'andamento delle stagioni per cui: piene in primavera e autunno, e secche in estate. Essendo pero' di maggior durata il periodo delle piogge, fino alla fine dell"800 si verificarono sistematicamente straripamenti distruttivi, che al tempo stesso resero il terreno sempre piu fertile e produttivo.