Prima di conoscerci ognuno aveva la sua identità ....

Solo nel 1867 Schwendener capì che i licheni non erano piante come tutte le altre ma erano formati da microscopiche alghe verdi, capaci di svolgere la fotosintesi e da funghi parassiti. I licheni sono dunque un’associazione di due organismi di tipo perfettamente noto; il loro "tallo" altro non è che il risultato di una simbiosi . Il termine "lichen" fu introdotto da Teofrasto, collaboratore e poi successore di Aristotele nella direzione del Liceo di Atene, considerato il "padre" della Botanica. secolo 4 a.C.
Insieme siamo LICHENI
La natura dualistica dei licheni fu confermata alcuni anni dopo ottenendo sperimentalmente dei licheni partendo da alghe e funghi isolati. In Italia, nella prima metà del Novecento, la ricerca sui licheni subì una fase di arresto nell’ambito scientifico universitario. Gli unici che si preoccuparono di approfondire le conoscenze sui licheni italiani furono il poeta ligure Camillo Sbarbaro, l’insegnante Maria Cengia-Sambo e, in ambiente accademico, il professore Ruggero Tomaselli. Nella seconda metà del secolo XX gli studi lichenologici sono ripresi con grande fervore e nel 1987 è stata fondata la Società Lichenologica Italiana che promuove in Italia lo studio e la diffusione delle conoscenze su questi organismi.
Perchè tanto grande interesse per i licheni, per tanti secoli?

5 BUONI MOTIVI PER L'INTERESSE NEI CONFRONTI DEI LICHENI

 

COLORANTI

PROFUMI

ALIMENTAZIONE

SALUTE

BIOINDICATORI DI QUALITA'

Perchè in passato sono stati usati per fare coloranti: dalla Roccella tinctoria si ricava il tornasole, indicatore di acidità, da altri licheni si ricavano coloranti per tingere la lana.

Perchè ancora oggi si utilizzano per fare i profumi: dalle specie Pseudoevernia furfuracea ed Evernia prunastri si ricava il "muschio di quercia" , essenza base per i profumi di "Oriente" e di "Cuoio di Russia"

Perchè sono alimento (contengono zuccheri, vitamine varie e alcune proteine) per renne, camosci, stambecchi, lumache, insetti e per l'uomo in periodi di carestia. In modo particolare si presta a questo uso la Cetraria islandica.

Perchè alcuni hanno proprietà antibatteriche.

Perchè accumulano sostanze inquinanti, trasformando il loro comportamento e la loro forma: sono quindi bioaccumulatori per individuare gli inquinanti in essi contenuti e bioindicatori della qualità dell'aria.

Il tallo della Cetraria islandica rappresenta una transizione tra il tipo fruticoso e quello folioso, è eretto, lungo 10-15 cm e spesso 0,5 mm. Ha colore bruno verdastro (o bruno oliva) più scuro sulla faccia superiore che su quella inferiore e presenta numerose ramificazioni che danno luogo a lobi irregolari. Allo stato secco è fragile, inodore, di sapore amaro.

Vive in zone di tipo artico-alpino; in Italia sulle Alpi, sull’Appennino Settentrionale e le montagne più alte dell’Appennino Meridionale fino all’Aspromonte.

Il nome volgare “lichene d’Islanda” deriva probabilmente dal fatto che gli Islandesi e le popolazioni del Nord Europa usarono per primi questo lichene, sia a scopo alimentare che medicinale, mentre nell’Europa centro-mediterranea venne sicuramente sfruttato molto più tardi.

Licheni in cucina

Nei paesi del Nord Europa viene raccolto ad intervalli di 3 anni perchè abbia tempo di ricrescere.

Per la raccolta è preferita la stagione umida, così le piante possono essere separate più facilmente perché bagnate; in caso di clima secco la raccolta avviene di notte. Appena raccolto esso viene pulito, lavato, asciugato e ridotto in polvere.

Quando necessario la polvere viene fatta macerare in acqua per 24 ore o immersa in una soluzione debole di soda o di carbonato di potassio, in modo da eliminare, quasi completamente, l’amaro acido cetrarico.

Ancora oggi il lichene d’Islanda è usato in Francia e in Germania nell’industria dolciaria mentre era impiegato nei paesi scandinavi per la preparazione di zuppe, gelatina, porridge, pane, biscotti salati da utilizzare per i viaggi in mare.

Gelatina di lichene (contro la tosse):

  • mondare il lichene (Cetraria islandica) dalle erbe secche, foglioline, fuscelli, ecc.;
  • lasciarlo immerso in acqua fredda per un’intera notte;
  • lavarlo più volte schiacciandolo con le mani come una spugna, liberarlo da ogni impurità e scolarlo;
  • metterlo in una pentola dai bordi alti, ricoprirlo con acqua e farlo bollire a fuoco lento per almeno 2 ore (4 litri di acqua per ettogrammo di lichene secco);
  • filtrarlo con un panno;
  • pesare il filtrato e per ogni kg aggiungere, mescolando, 500-600 g di zucchero;
  • far nuovamente bollire a fuoco lento per 4-5 ore fino a che il tutto diventa una gelatina;
  • versare infine la gelatina quando è ancora calda in piccoli barattoli di vetro e chiuderli il giorno successivo;
  • conservare in frigorifero.

Minestre

La gelatina di lichene viene usata inoltre come base per numerose minestre leggere e facili da digerire o per altre specialità gastronomiche preparate facendo bollire il lichene nel latte.

Bevande

Una di queste è la “Dravle”, una bevanda deliziosa che si prepara nella parte nordoccidentale della Norvegia a base di Cetraria islandica, latte fermentato e zucchero.

Proprietà medicinali

Per quanto riguarda le proprietà medicinali di Cetraria islandica, le prime notizie certe risalgono all’inizio del 1600 e si trovano nell’opera di Valerio Cordo, in cui viene definito come “muscus crispae lactucae similis”.

Oggigiorno se ne prepara una bevanda come ricostituente e come anticatarrale.

I principali costituenti della Cetraria sono rappresentati da un principio amaro, l’acido cetrarico, e da un polimero del glucosio, la lichenina.

Oltre ad essere un buon decongestionante ed espettorante, mostra anche una certa attività antineoplastica

Attualmente sono 22 le farmacopee che includono Cetraria islandica nelle loro posologie. In Italia sono prescritti l’infuso e il decotto di Cetraria: il decotto al 5%, in cui prevale la sostanza mucillaginosa, è usato come protettivo emolliente nelle infiammazioni gastroenteriche; l’infuso al 5%, in cui prevale la sostanza amara, è usato più raramente come tonico amaro.

I preparati attualmente più diffusi in farmacia e in erboristeria sono le pasticche e gli sciroppi dalle proprietà espettoranti e antitosse, anche se non mancano dentifrici e prodotti cosmetici reclamizzati per il loro contenuto a base di estratti di “licheni artici”.

La richiesta e la commercializzazione di licheni a scopo terapeutico ha però avuto un comprensibile arresto dopo l’incidente nucleare di Cernobyl (1986), a causa dell’alto tasso radioattivo riscontrato soprattutto nelle regioni scandinave da cui proviene la maggior parte dei licheni usati in farmacologia.

 

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