LA FAME |
Beccodolce arrivò: “Cibo, cibo, cibo !!” gridò. Sull'albero del cortile i passeri si posarono “Oh,che bello, c'è da mangiare, il gozzo ci andiamo a fare.” Cipì disse: “Stop, pericolo!” Ma ben una dozzina per la fame non lo ascoltarono, l'uomo si affacciò, la trappola scattò e tutti catturò.
Cipì gridava: “Nel pollaio c'è del buono, facciamo piano, u po' di grano mangiamo e sopravviviamo, due alla volta andiamo.” L'uomo si stancò di aspettare e solo un uccello riuscì ad ammazzare.
Trovare altro cibo fu impossibile.
Cipì e Passerì nel nido stavano, le piume gonfiavano e infreddoliti si addormentavano. L'erba sotto candide lenzuola dormiva, gli alberi con la parrucca bianca, i comignoli con una ridicola cuffia da notte, i pali con un buffo cappellino, la campagna tutta bianca riposava.
Chiccolaggiù gridò: “Cibo!” Un bel boccone dal cortile li chiamava ma Cipì: “State attenti non fate gli imprudenti!” Un passerotto per la fame sul boccone si lanciò, ma la morte trovò.
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