L'ala di Passerì era già guarita e l'estate era arrivata. Passerì un volo pazzo spiccò e insieme a Cipì nel cielo azzurro sfrecciò.
Dal nastro d'argento alle nuvolette rosa, dall'albero dalle palline rosse alla bandierina sulla torre, dalla cima della collina all'erba dei prati.
“Che matti ! Dio li fa e poi li accoppia”. Di mangiare si dimenticavano e alla sera sotto le stelle dormivano, stanchi e felici due cuori un battito solo.
Un giorno dissero: “Basta giocare, un nido dobbiamo fare, un posto speciale si deve cercare”.
Sotto una tegola che il sole baciava una nuova vita li aspettava.
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