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Viabilità e territorio: morfologia

Morfologia

Cicli storici
Viabilità storica
Legislazione (urbanistica)
Legislazione (ambiente)
Alta velocità

Costituiscono il TERRITORIO gli elementi naturali modificati dagli interventi antropici

La geologia studia il terreno che nella nostra zona è costituito da:

Argille poco permeabili, a granulometria fine, saline, povere di aria
Arenarie (sabbie cementate) e marne calcaree (macigno)
Ofioliti, rocce vulcaniche scure che testimoniano i movimenti, di natura tettonica, dell’oceano Ligure-Toscano.

La botanica studia la distribuzione della vegetazione che comprende:

le fasce di vegetazione della quercia, del carpino, del castagno.

La zoologia studia la popolazione animale che comprende:

ungulati, piccoli carnivori (faina, tasso, volpe), roditori, uccelli rapaci e non, rettili, anfibi, insetti.

La geografia studia le forme:

monti, valli, fiumi , ecc.

L’archeologia studia le tracce degli antichi insediamenti.

La storia dell’architettura studia i modi

che gli uomini si sono inventati per rispondere al problema della loro sicurezza e rispondere ai loro bisogni di comunicazione e commercio.

L’urbanistica studia l’aggregazione dei nuclei sparsi abitativi nelle città.

IL CARATTERE DISTINTIVO DI UN TERRITORIO E’ LA CONTINUITA’

Esercizio della caccia

 

Motocross

Ogni fase di crescita si sovrappone a quelle precedenti, non avviene mai la cancellazione completa di quanto prodotto, anzi quello che c’era è matrice dello sviluppo successivo.

Alcune strutture antropiche si sono nel tempo consolidate per arrivare ad una loro riutilizzazione critica

Attività agricole e ricreative

.

 

Oggi la Flaminia Minor non ha scopi militari, commerciali, di viabilità, di pellegrinaggio, ma di vacanza (tante seconde case perfettamente ristrutturate), di turismo nel settore dell’agriturismo, di esercizio della caccia, del moto-cross, della mountain bike, di attività agricole, di legami essenziali con la natura.

 

La Valle dell’Idice, interessante luogo di insediamenti dall’epoca celtica, appare invece oggi ancora poco sviluppata, con scarse strutture ricettive e scarsa promozione turistica, che non sia quella gastronomica, e provvisoriamente disordinata dai cantieri del TAV. Fortunatamente "resiste" il piccolo Parco Provinciale "La Martina" in Comune di Monghidoro.

Caratteri morfologici del territorio

Dalla linea di cresta che separa la Toscana e l’ Emilia e che, in questa posizione, non supera i 1500 m, si diramano contrafforti ad essa perpendicolari che formano i bacini imbriferi dei torrenti che corrono parallelamente verso la pianura e finiscono poi nel Reno. Sono rilievi di scarsa entità, poco più che collinari, costituiti da marne e arenarie, con ampi tratti in cui prevale l’argilla, che per mancanza della protezione della copertura vegetale è solcata dall’azione delle acque di superficie con formazione dei calanchi.

Calanchi degli Spicchi. Loc. Ca' del Vento

Il crinale oggetto del nostro studio è quello tra la valle del Sillaro e dell’Idice, ad est dei Comuni di Monterenzio e Monghidoro ed ha morfologie dolci: se lo immaginiamo ancora coperto di vegetazione, come probabilmente era prima della sua utilizzazione, si prestava bene alla colonizzazione umana! Modesti, ma interessanti rilievi di natura vulcanica (Ofioliti) sono il Sasso della Mantesca e il Sasso di S. Zenobi, dalle rocce verdi-nere vulcaniche, testimonianza delle intense vicende orogenetiche che hanno interessato la formazione Appenninica.

Sasso della Mantesca

 

Il torrente Idice si origina dopo aver raccolto le acque del versante emiliano del passo della Raticosa, sotto l’emergenza calcarea chiamata Rocca di Cavrenno. L’altro versante della valle dell’Idice ospita i paesi di Monghidoro e Loiano e scende verso Bologna , attraverso Pianoro, lungo la strada statale della Futa, al di là scorre il Torrente Savena che si origina poco sopra il lago di Castel dell’Alpi e arriva nell’ Idice presso Madonna di Castenaso, ben oltre la via Emilia. Prima della pianura un altro contrafforte si inserisce a dividere la valle dell’Idice da quella del Savena e tra i suoi pendii raccoglie a livello collinare le acque del Savena, il torrente che attraversa S. Lazzaro e si porta nell’Idice poco dopo l’omonimo ponte sulla via Emilia in località, appunto, Idice! Su questo ultimo contrafforte è situata l’area archeologica di Monte Bibele (necropoli etrusca ) all’altezza di Bisano mentre, all’altezza di Monterenzio, un santuario caro ai Bolognesi della zona ad est, agli eremiti e alle formiche conosciuto come santuario di Monte delle Formiche. L’Idice corre all’interno di una valle per circa 40 Km

.Monte delle Formiche (da Settefonti)