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Valle dell'Idice: cicli storici

Morfologia

Cicli storici
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Alta velocità

I cicli storici dell’antropizzazione
(tratto da "Il luogo e la continuità" E.P.T. Forlì)

Primo ciclo di impianto dell'antropizzazione: epoca preistorica e protostorica. Questo ciclo è caratterizzato dal progressivo adattamento dell'uomo agli elementi naturali che esercitano ancora un ruolo prevalente nell'organizzazione delle attività elementari: percorrenza, insediamento, produzione, ecc.

La prima fase vede nella percorrenza la maniera più immediata per la fruizione del territorio ed i percorsi di crinale rappresentano l'utilizzazione più facile e spontanea dell'ambiente naturale. La produttività è costituita dalla semplice raccolta e dalla caccia.

La seconda fase è quella del raggiungimento delle sorgive e della formazione dei primi insediamenti di promontorio. Queste forme di stanzialità sono legate alla nascita dell'allevamento e dell'agricoltura.

La terza fase vede il consolidarsi dell'attività agricola e pastorale in senso stanziale. La stanzialità permanente produce l'esigenza di scambi frequenti e quindi di percorsi di collegamento trasversale.

La quarta fase favorisce la gerarchizzazione delle percorrenze trasversali e la formazione dei primi insediamenti di fondovalle in corrispondenza ai guadi.

Secondo ciclo di consolidamemo dell'antropizzazione: epoca romana. Questo ciclo si distingue per la presenza di un livello civile notevolmente evoluto ed in grado di garantire un utilizzo stabile e generalizzato del territorio e di mantenere strutture con un elevato grado di artificialità.

La prima fase realizza il recupero dei capisaldi, già precedentemente strutturati, attraverso il loro consolidamento a livello urbano (formazione dei "castra") e a livello territoriale.

La seconda fase porta ad un utilizzo integrale del territorio che viene bonificato secondo una precisa maglia centuriale; si conclude anche il fenomeno di diffusa antropizzazione incentrata, in pianura, sull'asse della via Emilia, nelle aree montane sui percorsi di fondovalle.

L 'uso generalizzato del territorio porta, in una terza fase, ad una ulteriore gerarchizzazione del sistema insediativo. I centri urbani, i nuclei, gli insediamenti sparsi, disposti modularmene sul territorio, subiscono un processo di progressiva specializzazione.

Con la quarta fase si passa ad un accentramento degli interessi economici e politici in grossi poli di pianura che determinano un drenaggio di popolazione e di risorse da tutto il territorio. Nasce così l'esigenza di grandi opere (acquedotti, porti, ecc.) la cui importanza supera l'ambito strettamente locale.

Terzo ciclo di recupero dell'antropizzazione: dal V al XIV secolo. II ciclo è caratterizzato dal ritorno alla strutturazione preromana che, per il suo legame con la situazione morfologica, è dotata di maggior permanenza. L 'opera di pianificazione romana rimane, ma con funzioni ridotte, avendo perso i caratteri di forte gerarchizzazione e di continuità.

La prima fase segna la progressiva decadenza delle strutture prodotte in epoca romana ed il loro parziale recupero nella nuova organizzazione territoriale realizzata dal Cristianesimo.

La seconda fase realizza il definitivo recupero del sistema di crinale che diventa portante all'interno dei nuovi, ristretti ambiti territoriali.

Nella terza fase le strutture raggiungono un notevole grado di efficienza. L 'esplosione demografica produce il fenomeno dell'urbanesimo ed inizia il recupero della viabilità a lunga percorrenza.

La quarta fase vede l'assestamento delle strutture che si erano precedentemente formate, con un'ulteriore gerarchia degli insediamenti ed una estrema frantumazione del territorio dal punto di vista amministrativo.

Quarto ciclo di ristrutturazione o di recupero del consolidamento: dal XV al XX secolo. In questo ciclo si registra il ritorno ad un utilizzo del territorio da valle verso monte, con un nuovo intasamento delle aree di fondovalle caratterizzato dall'impiego di strutture ad elevato grado di artificialità e specializzazione.

Le quattro fasi di questo ciclo si qualificano per una presa di coscienza più completa del territorio. La maggior attenzione ai collegamenti di lunga percorrenza porta alla realizzazione delle strade ferrate e delle strade rotabili di livello prima regionale, poi nazionale ed internazionale. Con lo sviluppo industriale si assiste al fenomeno dell'urbanesimo e dell'emarginazione degli insediamenti sparsi.

Di ogni percorso descriviamo:

tipologia

  • crinale
  • fondovalle

manufatti

  • strada (da stratus: appianare, selciare)
  • via (sentiero, pista, corso)

segnavie

  • pilastrini o maestà
  • oggi cartelli stradali, segnavia numerati o bianchi e rossi CAI, cippi.

ponti

  • guadi
  • ad arco circolare o ribassato
  • con campate e pilastri con angoli nel verso della corrente e più robusti al centro che alla riva del fiume
  • in legno
  • in cemento armato
Ponte sull' Idice all'altezza di Mercatale