GITA A FOSSOLI


La mattina del 28 novembre era il giorno della gita a Fossoli. Alle 7.50 c'era il ritrovo di tutte le classi davanti alla scuola, ma alcune persone si erano ritrovate lì davanti un po' prima. Alle 8.10 tutti i ragazzi sono saliti su due pullman;e tutte le persone della 3^C si sono concentrate sul fondo. Il viaggio è durato circa 1 ora e 30, e durante l'arco di tempo molti ragazzi ascoltavano la musica e cantavano, ma soprattutto parlavano con gli amici vicini a loro non potendo girare o stare in piedi sul pullman. Nell'autobus c'era molto caldo e solo alcune finestre si aprivano, quindi ogni tanto arrivavano delle ventate di puzza, ma se provavamo ad aprire quelle poche finestre ci congelavamo. L' altro pullman era davanti a noi; e non sapevamo bene cosa stavano facendo ma immaginavamo che come noi ascoltassero la musica e parlassero fra di loro.

Come prima cosa siamo andati a visitare il campo di Fossoli, dove ci hanno parlato della sua storia, e abbiamo visto diversi luoghi, visitati in varie tappe. All'entrata c'era un cartello con la poesia di Primo Levi, e l'abbiamo letta ad alta voce, e ci ha colpito davvero molto. Anche se i campi di concentramento sono luoghi tristi e malinconici, questa esperienza per noi è stata molto costruttiva. Dopo il campo di Fossoli siamo andati a visitare il museo del Deportato. Lì ci hanno fatto leggere alcune frasi scritte sui muri da diverse persone; alcune erano pensieri o riflessioni, altre invece erano lettere scritte dai deportati alle proprie famiglie. Subito dopo abbiamo visto alcuni oggetti appartenenti a deportati, e poi siamo entrati in una stanza che aveva tutte le pareti scritte con i nomi di tutti i prigionieri.

Dopo aver visitato il museo del Deportato ci siamo diretti verso il posto in cui dovevamo mangiare. La mensa era accogliente, e all'interno per fortuna era caldo, siccome fuori era molto freddo. I tavoli erano divisi così: in uno c'era la nostra classe mescolata con le altre due(A e D), e siccome la B non aveva scelto la pasta al ragù erano stati fatti sedere in un altro tavolo con il loro pranzo al sacco. Il “nostro” tavolo era a forma di “U” e si mangiava la pasta, mentre il tavolo della B era rettangolare. Anche qui i posti li abbiamo scelti noi, c'eravamo mischiati più o meno tutti. Durante il pranzo abbiamo parlato, scherzato e abbiamo riso tanto, ci siamo divertiti davvero molto!!! Nel locale non c'eravamo solo noi, ma anche alcune altre scuole, più o meno tutti della stessa età. Dopo aver fatto il primo giro di maccheroni al ragù, chi voleva poteva scegliere se prendere il bis, ma chi non voleva il bis, ma aveva ancora fame, andava a comprarsi qualcosa al bar. Le prof e i prof gentilmente ci hanno lasciato venti minuti di pausa per digerire, e per chi voleva conversare con le altre scuole. Dopo esserci scambiati i numeri con i ragazzi delle altre scuole, dovevamo tornare all'autobus per andare a villa Emma. Saliti sul pullman ci siamo seduti negli stessi posti di prima, forse con qualche piccolo cambiamento.

Arrivati a Nonantola siamo andata a vedere la stazione, da dove arrivavano i fuggitivi dal campo di concentramento. Lì hanno lasciato la parola a Geppe, che ci ha raccontato di quando andava a scuola, e di com'era la situazione a quei tempi. Dopo siamo andati a vedere Villa Emma dall'esterno dato che non si poteva entrare. Siamo poi andati a visitare anche la torre, che era piena di foto di adulti e di ragazzi, che stavano a Villa Emma.

Il ritorno è stato molto più caotico dell'andata. I più chiassosi ovvero la 3^C si erano seduti dietro,

sperando forse che l'autista non li sentisse, dato che all'andata ci aveva sgridato molte volte. L'autista verso la metà del tragitto ci aveva già ripreso più di una volta, tanto da arrivare a minacciarci, ma alla fine si fermò e ci cambiò di posto; e stranamente dopo averci cambiato di posto seguì un silenzio tombale. Molti ragazzi stavano parlando con gli amici mentre altri anche al ritorno ascoltavano la musica. L'altro autobus era davanti a noi come all'andata. Arrivati ad Ozzano c'erano tutti i genitori che aspettavano l' arrivo dei propri figli, che erano in grande ritardo. Oltre qualche piccolo dettaglio il viaggio è stato molto divertente.

Ribani, Zanetti, Mattioli