DAL DIARIO DI UN NAZISTA


Caro diario,

oggi sono triste non riesco a pensare ad altro, dentro di me ho un vuoto immenso: sono dovuto diventare nazista anche se sono contrario a questa pazzia. D ' altra parte, che potevo fare? Se non fossi diventato nazista mi avrebbero catturato come prigioniero politico.

Oggi ho iniziato il mio operato, sono un accompagnatore del treno che porta ad Auschwitz. Fin dall' inizio criticavo l' operato di Hitler, e oggi ho avuto conferma di quel che pensavo. Ho visto cose strazianti su quel treno,

cose che non avrei mai pensato potessero accadere, ho visto tante persone ebree ammassate negli scompartimenti. Le condizioni igieniche di quello scompartimento erano pessime, le persone stavano una sopra l' altra perfino noi acccompagnatori stavamo stretti!!!. Il treno proseguiva con una velocità minore, come se il macchinista lo facesse apposta per far soffrire di più la gente.

Erano passate ormai 5 ore di viaggio la mattinata era finita, ci siamo fermati vicino ad una fontanella, e io, fucile alla mano, ho fatto scendere una ad una le persone per farle abbeverare. Dopo un lungo viaggio verso le 5 di pomeriggio siamo arrivati al campo. Dopo aver percorso l' ingresso principale il treno ha rallentato pian piano finchè non si è fermato. Quel viaggio è stato una vera e propria odissea: quando sono sceso dal treno avevo le gambe indolenzite però sapevo che le persone che stavano negli scompartimenti stavano peggio, infatti ho visto un signore ebreo scendere senza aver la forza di camminare.

La cosa che mi ha colpito di più è stato quando ho visto la scena della selezione. Un soldato come me smistava la gente che era a bordo del treno: nelle sue parole si vedeva la cattiveria e il disgusto che provava nel vedere gente (uguale a noi) ma con una diversa religione. Le donne, i vecchi, i bambini venivano indirizzati a destra, mentre gli uomini che potevano lavorare a sinistra. Nella faccia della gente si vedeva la paura, la tristezza e la disperazione che c' era in quel contesto. Il campo era diviso in varie sezioni: la stanza delle docce, i dormitoi e i campi dove lavorare. Un soldato che lavorava lì, mi ha raccontato che col pretesto di fare una doccia i prigionieri vengono condotti in una sala, attrezzata di panche ed di attaccapanni, vengono spogliati e condotti in un' altra sala. Dentro ad essa il sistema di aereazione emana dei gas nocivi (insomma dei veleni) che nel giro di 10 minuti provoca la morte certa dei prigionieri.

Dopo questo racconto agghiacciante mi sono allontanato terrorizzato. Prima di ripartire abbiamo dovuto pulire gli scompartimenti da escrementi. Ed adesso eccomi qua a casa arrabbiato e allo stesso tempo terrorizzato. Nel viaggio di ritorno ho provato ad immedesimarmi in un ebreo, ma poi ho pensato che con la mia resistenza fisica non sarei riuscito ad arrivare neanche ad Auschwitz. Io non so se gli ebrei sono davvero "diversi" da noi ma penso che le persone debbano essere trattate tutte allo stesso modo e quindi per non vedere più queste immagini ed avere ricordi agghiaccianti che mi tormenteranno tutta la vita preferisco suicidarmi... ADDIO CARO DIARIO.


DONATO ROMANELLI