Commento poesia Primo Levi


Il testo è stato scritto da Primo Levi un chimico e scrittore deportato ad Auschwitz da cui è sopravvissuto. La poesia fa riferimento a come venivano trattati uomini e donne nei campi di concentramento e raccomanda di non dimenticare i fatti accaduti. Il testo è scritto in modo semplice per far capire bene le parole e il significato della poesia ed è diviso in quattro strofe.

Ogni strofa ha un messaggio diverso: la prima presenta una situazione serena e tranquilla di chi vive nella propria casa, positiva, una specie di introduzione. La seconda strofa è più dura e mette di fronte alla realtà cioè spiega come venivano trattate le persone: il primo verso è “ considerate se questo è un uomo “ e con questo vuole far capire che li trattavano così male da far loro dimenticare chi erano. La terza strofa è una raccomandazione a tutti noi di non dimenticare le cose successe e di tramandarle. La quarta strofa è la più corta ma, forse, la più sentita dal poeta perché, per me, quando l’ha scritta ha sentito molta rabbia dentro e infatti ha ripreso solennemente chi si dimenticherà delle cose successe.

Ritengo che questa poesia sia molto studiata e curata per rendere l’idea in poche strofe delle cose successe agli ebrei. Credo che esistano molte poesie più belle ma questa è “ importante “ e dopo che l’hai letta una volta non puoi più scordarti di averlo fatto. Personalmente la strofa che mi piace di più è la seconda perché è la più significativa infatti mi comunica dolore e mi fa sentire un po’ nauseato perché penso a tutte le torture e angherie fatte a una intera popolazione.

Primo Levi scrive una poesia sentita da lui e forte per il lettore; è uno dei tanti documenti lasciati e trovati sul genocidio ebreo ma questa poesia è molto bella, perché riesce a raccontare cose di quella portata e pesantezza in un linguaggio chiaro e comprensibile, con un tono determinato e convincente.

Federico Sanguettoli