E voi, imparate che occorre vedere

e non guardare in aria; occorre agire

e non parlare. Questo mostro stava

una volta per governare il mondo!

I popoli lo spensero, ma ora non

cantiam vittoria troppo presto

il grembo da cui nacque è ancora fecondo




Con questa poesia incisa su un monolite davanti al museo-monumento al deportato, il poeta tedesco Bertold Brecht ci vuole stimolare a riflettere e ci mette in guardia dicendo che tutto il male diffuso da Hitler e dai suoi sostenitori non è ancora stato debellato e che un giorno , forse domani stesso, il tutto potrà riaccadere.

Nei primi versi il poeta ci induce a ribellarci ai prepotenti, alle loro guerre, alle violenze perpetrate contro gli innocenti e se il fatto accadrà nuovamente, ci induce a non starcene con le mani in mano, al sicuro, limitandoci ad imprecare..

Ed ecco la parafrasi che nelle sue parole parlerà meglio di me.


Voi dovete capire che occorre vedere e toccare con mano tutti i maltrattamenti e i soprusi subiti dagli ebrei.

Bisogna ribellarsi e non starsene rinchiusi in un cantina buia per tutta la durata di una guerra sperando di non essere rintracciati da un corpo di S.S. o di essere bombardati dagli aerei.

Durante la seconda guerra mondiale Hitler trovava via libera verso il dominio del mondo, per fortuna però qualcuno, come gli alleati, intervenne.

Le persone col tempo cercano di dimenticare, ma come si può cancellare una macchia di sangue indelebile lasciata dalle milioni di vittime innocenti! Le persone queste macchie non debbono lavarle, perchè dimenticando, un giorno tutto questo potrà riaccadere di nuovo.


Questa poesia ha suscitato in me un istinto di ribellione e credo che sia una di quelle poesie che aiutino a non dimenticare.





RAMAZZA MATTEO 3^B