SUL MURO D’INGRESSO DEL MUSEO-MONUMENTO AL DEPORTATO DI CARPI E’ INCISA QUESTA POESIA DI BERTOLD BRECHT:

“E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava una volta per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiam vittoria troppo presto; il grembo da cui nacque è ancor fecondo”.



All’ingresso del museo-monumento al deportato di Carpi, inaugurato nel 1973 e ospitato in una vasta area del palazzo dei Pio, nel cuore della città, è incisa una poesia del poeta Bertold Brecht riguardante gli ebrei e il nazismo.

“E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria”.

Questo è l’inizio, unico nel suo genere. Le parole di questa poesia si mescolano tra esperienze e ricordi vissuti non tantissimi anni fa. Questo inizio vuole farci capire che bisogna stare molto attenti a quello che succede e che ci circonda e non sorvolare neanche sulle piccole cose, perché tutto ha un significato.

“Occorre agire e non parlare”.

E’ vero! Questo verso significa che se una persona vuole fare una cosa ma non ha il coraggio di agire non riuscirà ad ottenere nulla. Io credo che sia inutile parlare e non fare le cose di cui si parla per timore di sbagliare.

“Questo mostro stava una volta per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiam vittoria troppo presto, il grembo da cui nacque è ancor fecondo”.

Per mostro si intendono Adolf Hitler e il nazismo. Ma i popoli, oltre a parlare, hanno avuto il coraggio di agire e così tutto è finito grazie alla loro voglia di essere liberi dal male.

Ma non dobbiamo rassegnarci perché in ogni luogo e in ogni momento potrebbe ricominciare tutto.

Il nazismo è un virus che muta ma non svanisce, ma ci sono dei modi per evitare il peggio, come per esempio pensare che tutti hanno la stessa importanza e non sentirsi migliori di altri e considerare il prossimo come un nostro compagno di vita senza ripercorrere i passi dei tedeschi.

Il mondo è fatto di uomini. Tutti questi uomini sono uguali.

Carlotta Naldi

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