Non è un unico edificio, ma un insieme di differenti costruzioni realizzate
in epoche diverse, tra il XIII e il XIX secolo. Quando la città passò
sotto il controllo diretto dello Stato Pontificio, i cardinali legati, inviati
dal papa a governare Bologna, collocarono in questo palazzo la loro residenza,
facendo vistose ristrutturazioni.
Nel lato a ponente di Piazza Maggiore nel 1200, sull'area delle case possedute
dal giurista Accursio, fu iniziata la costruzione del Palazzo Comunale. Dapprima
furono costruiti solo il portico a sei archi a sesto acuto, poi la facciata
a due piani con finestre a ogiva; nel loggiato fu allestito il mercato delle
biade mentre ai piani superiori si insediarono gli Anziani che costituivano
il governo della città. La torre che sovrasta questa parte fu costruita
originariamente nel 1444 e porta un orologio di Rinaldo Gandolfi(1773); a destra
del grandioso ingresso, il lato del Palazzo che si protende verso Piazza Nettuno
è del 1425 e si presenta nella ricostruzione eseguita dopo un incendio
da Fieravante Fioravanti che l'abbellì con grandi finestre cinte di ornamenti
di terracotta.
Sulla porta monumentale si trova un’imponente statua di Papa Gregorio
XIII eseguita nel 1580 da Alessandro Menganti.
Nella parte alta della facciata, a destra del balcone sovrastante l'ingresso,
si trova la bellissima terracotta della Madonna col Putto o Madonna di Piazza,
opera di Nicolò dell'Arca.
Sul lato destro, all’inizio della Piazza Nettuno, la grande finestra cinquecentesca
del perugino Galeazzo Alessi costituisce un elemento architettonico interessante.
Alla base della finestra si trovano le due aquile di marmo rosso veronese; per
una di esse la tradizione popolare proponeva la paternità di Michelangelo
e di fianco ad essa sono murate alcune misure pubbliche in pietra d’Istria
che stabiliscono le dimensioni, il volume e la forma di alcuni laterizi.
Al primo piano del palazzo si trova l’ampio salone detto d’Ercole
per la presenza della grande statua in terracotta raffigurante l'eroe greco,
opera del Lombardi. In esso si trovano "La Madonna del Terremoto"
di Francesco Francia, e alcuni importanti affreschi , qui trasferiti, di Pellegrino
Tibaldi, Ludovico Carracci e Piero Dalmasio. Al secondo piano si trovano la
famosa Sala Farnese, affrescata con episodi della storia di Bologna da vari
pittori e la Cappella del Legato dove Carlo V cinse la corona ferrea. Sullo
stesso piano sono disposte le Collezioni Comunali d’Arte fra cui spiccano
alcuni dipinti dei Carracci, del Guercino , del Crespi, del Gandolfi, nonché
un ritratto del Tintoretto. Al piano terra, nel cortile dove oggi è visibile
il pozzo, vi era il giardino del Legato, dove il naturalista bolognese Ulisse
Aldrovandi impiantò un orto botanico con le piante medicinali, detto
"giardino dei semplici".