Prima sede stabile dell'antico e glorioso Studio
bolognese, fu eretto per desiderio di Pio IV che volle la costruzione di questo
edificio per riunire in un'unica grande sede le scuole dei Legisti (Studenti
di diritto) e degli Artisti (Studenti di medicina, chirurgia, filosofia,, astrologia,
matematica) che fino ad allora erano state ospitate in case private, in edifici
pubblici, in chiese, conventi e perfino in pubbliche piazze.
Sotto la legazione del cardinale Carlo Borromeo e del vicelegato Pier Donato
Cesi iniziarono i lavori di costruzione, su progetto di Antonio Morandi detto
il Terribilia nella primavera del 1562 e terminarono nell'autunno del 1563.
Per la verità l'Archiginnasio è un prodotto "ibrido"
a metà tra l'opera integralmente progettata e l'adattamento di ciò
che preesisteva e si deve alla maestria del Terribilia l'aver saputo unificare
i due aspetti.
Durante l'orazione di inaugurazione avvenuta il 21 ottobre 1563 furono ricordati
i tanti studenti provenienti da tutto il mondo ed illustri lettori fra cui Irnerio,
Graziano, Accursio, Odofredo, Rolandino De' Passeggeri.
Gli Artisti ebbero come aula magna l’attuale sala di lettura della biblioteca,
i Legisti ebbero il Salone dello “Stabat Mater”, così detto
perchè in seguito Rossini vi suonò per la prima volta quella sua
opera. L’edificio fu sede dello Studio fino al 1801, quando fu trasferito
a Palazzo Poggi, dove si trova tuttora. Dal 1838 l’edificio dell’Archiginnasio
ospita una prestigiosa biblioteca che può considerarsi la più
importante tra le biblioteche storiche italiane. La biblioteca ebbe origine
dalla confluenza dei beni librari dei conventi soppressi nel periodo napoleonico,
unitamente alle donazioni di enti o privati.
Al primo piano si trova il Teatro Anatomico costruito nel 1631. La storia dell’anatomia
umana è legata all’evolversi del pensiero. Nel Medioevo era assolutamente
proibito sezionare cadaveri a scopo di studio e gli antichi studenti e professori
dovettero lavorare pressocché di nascosto, trafugando talvolta i corpi
dei giustiziati. Ciononostante, il famoso medico bolognese Mondino dei Liuzzi
pose le basi di questa disciplina agli inizi del trecento. Nel cinquecento le
autorità erano meno intransigenti verso questa pratica, ma soltanto nel
settecento l’anatomia non fu più ostacolata. Al contrario, il papa
Benedetto XIV la favorì in ogni modo come indispensabile fonte di studio
per la medicina. Il Teatro Anatomico costituiva l'aula di insegnamento dove
il professore sezionava il cadavere sul tavolo al centro, mentre gli studenti
assistevano dai banchi. Da una finestrella, in alto, un frate dell’Inquisizione
poneva domande per accertarsi che la scienza non andasse oltre la religione.
La decorazione araldica
Nelle Nuove Scuole dello studio di Bologna, nel palazzo poi detto dell’Arghiginnasio,
l’uso della decorazione araldico-epigrafica ebbe inizio fino dall’anno
successivo all’inaugurazione quindi dal 1564 con l’iscrizione di
Giulio Cesare Aranzi e fu continuato interrottamente fino all’occupazione
francese della città e ripreso nel 1843 per rinnovarne la tradizione.
Un numero consistente di stemmi andò a cancellare e a sovrapporsi ad
altri stemmi; il 29 gennaio 1944 un catastrofico bombardamento aereo che coinvolse
quasi completamente l’ala est del palazzo e varie arcate del loggiato
superiore ne distrusse moltissimi altri.
Attualmente gli stemmi sono 5.950 , il che porta a concludere che nel corso
dei secoli furono apposti oltre settemila stemmi, facendo di questo complesso
araldico murale il maggiore esistente al mondo.
Moventi e finalità della documentazione araldica
E’ fuori dubbio che il movente comune dell’apposizione di stemmi e di iscrizioni sia sempre stato il desiderio di tramandare il ricordo di se stessi o di persone cui si era legati da ammirazione o da gratitudine. A ciò si aggiunse anche un sentimento di devozione religiosa, infatti tra stemmi e iscrizioni sono presenti nell’ambulacro dei legisti, all’arcata VI est, la Madonna Immacolata , la Madonna con il Bambino in tutte le aule dei legisti e degli artisti: inoltre vi è pure qualche immagine di santo.
Provenienze dei titolari di stemmi
Gli stemmi riguardano tutte le regioni della penisola comprese la Sicilia e la Sardegna. Naturalmente il numero più consistente riguarda Bologna, la Romagna e l’Emilia, è anche comprensibile che il maggior numero di forestieri provenisse dalle regioni contermini, soprattutto dalla Lombardia, dalle Marche dalla Liguria e dalla Toscana... circa duecento le località di provenienza degli studenti. Altrettanto interessante è il contributo dato dagli stemmi di studenti provenienti da paesi stranieri. I più numerosi sono quelli appartenenti agli stati confinanti: Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Francia, Germania, Grecia , Inghilterra, Jugoslavia, Liechtenstein, Lituania, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Perù sono citate inoltre le isole Baleari, Cipro, Corfù, Creta Corsica e Malta.