Giovanni e Ginevra ebbero
16 figli. Di essi, cinque morirono in tenera età.
Tra quelli ritratti
nell'affresco, ricordiamo che Camilla e Isotta furono monache nel convento del
Corpus Domini.
Francesca, sposata
a Galeotto Manfredi, all'epoca in cui venne realizzato l'affresco (agosto 1488)
aveva da appena qualche mese assassinato il marito.
Quanto ai figli maschi,
Ermes, che nell'88 era ancora un bambino, sarà descritto da un cronista
bolognese come iracondo e perverso, addirittura "bestiale", forse
in riferimento alla strage da lui compiuta, nel 1501, ai danni della famiglia
Marescotti.
Antongaleazzo, ritratto
in abito da prelato, aveva il titolo di protonotario apostolico. Egli, come
del resto l'intera famiglia Bentivoglio, avrebbe desiderato ottenere il cappello
cardinalizio, onore che il papa gli rifiutò.
Annibale infine,
con quella mano sul fianco e la splendida veste, appare in atteggiamento fiero
e sicuro di sé (al contrario il padre è in atteggiamento stranamente
timido e incerto). All'epoca dell'affresco del Costa egli si era appena sposato
con Lucrezia d'Este. Dopo la morte di Giovanni II e l'esilio subito dalla sua
famiglia, fu lui a tentare, insieme al fratello Ermes, di rientrare a Bologna.
Tramontata però ogni speranza di riprendere in mano il governo della
città, egli si trasferì stabilmente a Ferrara dove ebbe inizio
la sua discendenza.