RUOLO e ANATOMIA dei POLLINI

Il vento e gli insetti si occupano principalmente dell' impollinazione, cioè del trasferimento da un fiore ad un altro, o da una pianta ad un'altra, dei granuli pollinici. Nella stagione della fioritura nuvole di polline si diffondono nell'atmosfera (provocando anche le ben note allergie) per poi ricadere, come una pioggia quasi invisibile, su un area abbastanza vasta. Alcuni pollini, particolarmente "aerodinamici" volano più di altri percorrendo anche centinaia di chilometri.

I pollini sono costituiti da una sostanza quasi indistruttibile, la Sporopollenina, inattaccabile persino dagli acidi più forti esistenti in natura; essa però è molto sensibile all'Ossigeno, che rapidamente la corrode. Se un polline cade al suolo e resta esposto all'aria, nel giro di pochi giorni, viene distrutto; se invece atterra su un apparato femminile (stigma + ovario) della stessa specie, lo feconda dando origine al seme con il suo frutto; infine se cade in uno specchio d'acqua (lago, fiume, mare, palude ecc.) ha buone probabilità di conservarsi, sepolto sul fondo, per lungo tempo, anche milioni di anni. Infatti le condizioni anossiche (in assenza di ossigeno) presenti sul fondo preservano l'involucro dei granuli così come accade per gli altri fossili (scheletri, gusci).

La storia della vegetazione del passato può essere ricostruita attraverso lo studio dei pollini. Un lago fossile, per esempio, custodito all'interno di altri sedimenti, è simile ad un archivio con tanti cassetti: ogni strato è un cassetto che ha conservato dentro di sé i pollini di tutte le piante che crescevano in quel momento nell'area ad esso circostante, cioè la vegetazione di quell'area.

Le "istantanee" inviateci attraverso lo studio dei pollini possono riservare altri spunti interessanti.


Esistono gruppi di piante che possono essere considerati indicatori climatici: essi infatti vivono in una data regione solo se il clima risponde alle loro esigenze vitali. Un bosco di Querce, Noccioli, Tigli ecc. (Latifoglie), può vivere solo se il clima è simile, per esempio, a quello attualmente presente in Pianura Padana: questo tipo di clima è detto "temperato-caldo".

 

 



INTINADESCRIZIONE:I granuli pollinici possono essere classificati con l’aiuto di un sistema (NPC) che si basa sul numero (N) posizione (P) e carattere (C) delle aperture.

 

I pollini sono piccoli granuli prodotti all'interno del fiore e contenuti nelle antere, rigonfiamenti all'apice degli stami. Essi sono i gameti maschili della riproduzione sessuale della pianta, mentre gli ovuli, contenuti nell'ovario, costituiscono i gameti femminili.

Ogni granulo pollinico ha forma arrotondata o ovoide e misura da 2 a 250 micron, perciò è visibile solo al microscopio.

Ogni pianta produce pollini con caratteristiche particolari (pori, solchi) e curiose ornamentazioni in superficie (spine, verruche ecc.) perciò è possibile risalire dal polline al tipo di pianta che l'ha prodotta.

ESINA è il nome della parte esterna del granello di polline.

Aperture dell’esina

Colpo o solco: apertura a forma longitudinale.

Poro:apertura circolare o anche ellittica

 


PRINCIPALI STRUTTURE RICONOSCIBILI NELL'ESINA DEI POLLINI

Psilata o liscia: Con superficie completamente liscia (es. Medicago, Robinia

Scabrata o granulata: Con elementi di scultura piu’ o meno isodiametrica ( es. Parietaria, graminaceae)

Reticolata : Con elementi di proiezione a forma di rete (es. Olea, Sambucus)

Verrucata: Con elementi di proiezione alti quanto larghi (Plantago, Quercus)

Foveolata: con superficie perforata; fori maggiori di 1 um (es. Tilia, Platanus)

Echinata: Con elementi di proiezione a forma di spine (es. Artemisia)

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