DILUVIO A STRANALANDIA

Un pokedì Osvaldo, Kumbertus e Lupus erano sotto l'albero nuvola. Era una giornata bellissima, il cielo era azzurro e limpido ed il rockolo cantava allegramente per loro che intanto giocavano a poker. L'acqua del mare era chiara, pulita e calda grazie allo splendente sole dell'estate. Finite tre partite il cielo iniziò ad oscurarsi, le nuvole cambiarono colore come per magia e si sentivano tuoni impetuosi. Iniziò a levarsi in fretta un freddo vento che spaventò tutta Stranalandia. Tutti gli abitanti si rifugiarono nelle proprie case; il Riobriaco girava in tondo molto velocemente, quasi da sembrare un vortice; gli alberi si piegavano e sembravano implorare il vento. Anche le carte da poker volavano da tutte le parti e si incastravano nei lunghi e sporgenti rami degli alberi. Il prontosauro lanciava S.O.S. in continuazione, anche se lui, come tutti gli altri animali di Stranalandia, si dovette rifugiare sull'albero nuvola. Il gattacielo era l'unico che non stava annegando!
Stranalandia era veramente in pericolo così Kumbertus e Lupus si misero a studiare una possibile soluzione prendendo posto su una barchetta in mezzo al mare. Il cielo sembrava esausto di buttare acqua, ma smetteva e ricominciava ad intervalli irregolari. Kumbertus e Lupus studiarono un sistema di idranti che avrebbe potuto pompare acqua da Stranalandia e gettarla nel mare. Nel frattempo il cielo si stava schiarendo e gocciolava pianissimo.
Ormai Stranalandia era salva.
Gli animali erano esausti ma si rifocillarono presto con la famosa grigliata di alghe di Maria Delfina che, come segno di riconoscenza, diede un bacio ad Osvaldo ed una medaglia alla sua truppa improvvisata.La festa durò giorni e giorni e tutti si ingozzarono finendo poi anche sbronzoli.

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