Cenerentola...e
Osvaldo
C'era
una volta una bambina che viveva in un castello con il padre, la matrigna
e due sorellastre. Tutto procedeva bene finché un giorno il padre
morì e da quel momento la vita della piccola cambiò. La
matrigna e le sorellastre, Anastasia e Genoveffa, brutte e goffe, la costrinsero
a diventare la loro serva e da quel momento la chiamarono Cenerentola
perché passava gran parte della giornata a pulire la cenere del
camino, a preparare da mangiare e a rassettare il castello. Un giorno
arrivò l'invito, a tutte la ragazze della città, per il
ballo che si sarebbe tenuto al palazzo del re che voleva trovare moglie
per suo figlio.
Purtroppo
lei aveva solo stracci da indossare e scoppiò in un pianto di disperazione;
in quel momento, per magia, arrivò nella sua stanza un personaggio
strano che proveniva da uno strano posto, chiamato Stranalandia: era Osvaldo
in sella ad un maialino volante. Cenerentola si spaventò nel vedere
un essere così brutto, ma lui la rassicurò: era lì
per darle una mano. Portò con sé un abito meraviglioso della
sua bellissima fidanzata Mariadelfina, una collana ed un paio di orecchini
di perle del fiume Riobriaco ed un paio di scarpe di cristallo.
Insieme a Osvaldo arrivò anche una famiglia di topi cagoni che
si chiusero negli armadi di Genoveffa e Anastasia e sporcarono i loro
abiti con una montagna di cacca. Nell'aprire gli armadi, le due sorellastre
svennero per la forte puzza. Quando si ripresero, ripulirono gli abiti
che però emanavano ancora cattivo odore e uscirono per recarsi
al ballo.
Arrivate al palazzo reale si avvicinarono al principe e lo salutarono
con un ossequioso inchino, ma lui rimase nauseato dalla puzza che sentiva
provenire da loro.
Nel frattempo anche Cenerentola arrivò al castello in sella ad
un Gogotorinkomoto. Osvaldo però le aveva detto di ritornare a
casa prima che le orecchie-lancette del coniglio orologio avessero segnato
la mezzanotte, altrimenti l'incantesimo sarebbe finito e il suo abito
sarebbe diventato una montagna di alghe marine.
Cenerentola era incantevole, il principe ne fu subito affascinato e la
invitò a fare un ballo mentre il Cantango cantava e ballava un
romantico tango.
Il principe e Cenerentola sembravano già innamorati, ma nel momento
in cui erano sul punto di baciarsi si sentì il suono del coniglio
orologio che segnava mezzanotte.
Cenerentola, ricordandosi di quello che le aveva detto Osvaldo, scappò
via in sella al Gogotorinkomoto e ritornò a casa. Il principe le
corse dietro ma non riuscì a fermarla: trovo però per le
scale la sua scarpetta di cristallo.
Da quel giorno cominciò una lunga ricerca, mandò i suoi
uomini per tutte le case delle ragazze della città affinché
trovassero la meravigliosa proprietaria della scarpina di cristallo.
A quel punto ritornò in aiuto Osvaldo che, a nome del principe,
mandò il gattacielo a fare una serenata sotto la finestra di Cenerentola;
arrivò anche uno strano uccello, l'Albatros Poeta, che in volo
recitò per lei questi versi:
"Oh Cenerentola,il principe ti ha sempre
amata
fin da quando arrivasti al castello in quella serata
lascia la matrigna, le sorellastre e il loro castello
scappa con il principe e tutto sarà più bello!
Egli ti chiede: non scappare più
I Love You!"
Cenerentola
era commossa per quelle romantiche manifestazioni d'amore e così
decise di scappare. Pensò di farlo quando le sorellastre e la matrigna
dormivano; scese in tutta fretta la rampa dello scalario e dopo una lunga
notte di cammino arrivò al palazzo reale.
Il principe le aprì il portone e nel vederla le chiese immediatamente
di sposarlo. Il matrimonio si svolse il giorno dopo al palazzo reale dove
festeggiarono con un banchetto ricco di : pesci-pizzette, merendoli alla
marmellata di svariati gusti, merendoli al salame; vi erano per dessert
uccelli gelatai come il Cremolino, il Picchio Pannario, il Papero Nocciolaio,
il Corvo della Liquirizia, l'Amarena Reale, il Dindo Tamarindo, il Beccaccino
al Rhum e il Fagiano TuttiFrutti...il tutto fu annaffiato da litri di
cocktails di Osvaldo. Fu una festa indimenticabile e subito dopo il principe
e Cenerentola partirono per un lungo viaggio di nozze offerto da Osvaldo,
naturalmente a Stranalandia!
(lavoro di gruppo
- classe IV F)
|
Cenerentola
C'era una volta una ragazza di nome
Cenerentola che viveva con la matrigna e due sorellastre: Mariastasia
e Marileffa, che adoravano lo sporco. Cenerentola doveva fare quasi la
schiava per loro, ma grazie all'aiuto dei topini cagoni, riusciva a sporcare
tutto in poco tempo. Un giorno, dal palazzo reale, arrivò un invito
al gran ballo con il principe Osvaldo che era pignolo e pulito, ma alle
sorellastre non importava, quindi, senza pensarci due volte, con la madre
scelsero i vestiti e i gioielli migliori e partirono, lasciando a casa
la povera Cenerentola.
I topini cagoni cercarono di consolarla ma non riuscirono quindi dissero:
"Sei gallina, sei sapiente,
sei la fata più saccente;
hai le piume, sei stilista
e su tutto sei ottimista!"
Detto ciò apparve Fata-Gallina Einsteinina, che con aria da professoressa
chiese ciò che era successo a Cenerentola. Mentre lei raccontava,
Einsteinina disse: "Dovrò farti un vestito d'oro e seta bianca,
truccarti, ingioiellarti e pettinarti...e per finire ti farò una
carrozza ingrandendo una cipolla, trainata dai topini!" Quando fu
arrivata a palazzo fu accolta regalmente ed era sotto l'attenzione di
tutti, soprattutto del principe Osvaldo, che cominciò a farle la
corte mentre Mariastasia e Marileffa la guardavano con odio. Osvaldo e
Cenerentola ballarono tutta la sera, così che le altre, stufe d'aspettare,
se ne andarono a casa.
Dopo dieci mesi, il principe e Cenerentola si sposarono e invitarono la
fata, le sorellastre, la matrigna e i topini cagoni che sfornarono torte
di escrementi di cinquanta osvaldi per la felicità.
Fecero nascere sei Ceneraldini e vissero felici e contenti.
(lavoro di gruppo -
classe IV F)
|