APPARATO DIGERENTE

di ALEX B.

 

 

 

LA DIGESTIONE

 

Gli alimenti, così come sono, non possono essere utilizzati dalle cellule del nostro organismo. Infatti tali sostanze pur essendo chimicamente simili a quelle che occorrono alle cellule non risultano idonee al diretto utilizzo.

Un boccone di pane, un pezzo di carne, il latte stesso che pure è un liquido, devono essere trasformati in sostanze più semplici.

Questo apparato trasforma ciò che noi introduciamo in sostanze adatte al nostro  fabbisogno.

Infatti è in grado di  demolire le sostanze  chimiche più voluminose in strutture  più semplici da cui le cellule possano trarre i costituenti indispensabili alla vita.

La digestione è dunque la funzione mediamente la quale gli alimenti vengono modificati affinché l'organismo possa servirsene per nutrirsi.

 

IL TUBO DIGERENTE

 

L'insieme degli organi incaricati della digestione forma l’apparato digerente. Questo canale ha inizio con la bocca e termina con l'intestino retto. Il muscolo diaframma lo separa in due parti: la bocca, la faringe e l'esofago stanno al disopra del diaframma, nel torace, lo stomaco e l'intestino stanno al disotto, nell'addome.

 

La digestione comincia nella bocca e continua nello stomaco e nell'intestino. Una parte dei cibi non viene digerita e costituisce le feci, e sono eliminate 10-12 ore dopo l'inizio della digestione. La parte digerita viene invece assorbita, cioè passa nel sangue e nella linfa per andare a tutte le cellule.

 

MASTICAZIONE

 

Nella bocca, grazie ai denti, si svolge la masticazione. Questi piccoli organi sono composti da due parti, la corona che sporge nella cavità boccale, e la radice impiantata negli alveoli. Gli alveoli dentari sono rivestiti dalla gengiva.         

Una sostanza durissima, la dentina o avorio, costituisce la parte fondamentale dei denti.  La dentina della corona è rivestita dallo smalto, altra sostanza pure durissima, bianca; nella radice la dentina è rivestita dal cemento formato da tessuto osseo.

Negli adulti la dentizione, è formata da 32 denti, 16 superiori e 16 inferiori, così distinti:

8 incisivi,

4 canini,

8 premolari,

12 molari.

La masticazione ha lo scopo di frantumare e triturare i cibi solidi affinché essi possano essere deglutiti e attaccati dai succhi digerenti.

 

saliva

 

Durante la masticazione i frammenti di cibo si mescolano con la saliva prodotta da numerose ghiandole situate nella bocca, di cui le principali sono le  parotidi,  le sottomascellari e le sottolinguali.

La saliva dà inizio alla digestione mediante un enzima in essa contenuta, la ptialina, che ha il compito di incominciare a demolire i  carboidrati per trasformarli in sostanze più semplici.

 

deglutizione

 

Finita la masticazione, il cibo le bevande devono essere deglutite cioè passano dalla bocca alla retrostante faringe e da qui all’esofago. L’esofago non ha compiti digestivi ma è solo una “strada di passaggio” che sbocca nello stomaco.

 

stomaco

 

Lo stomaco è una specie di sacco a forma di pera con l’estremità più grossa rivolta in alto a sinistra, e la più piccola in basso a destra, e con due orifizi, il cardias che lo mette in comunicazione con l’esofago, e il piloro che lo mette in comunicazione con il duodeno. I cibi provenienti dall’esofago si accumulano dunque a poco a poco nello stomaco, dove dovranno fare una sosta più o meno lunga, per dare tempo al succo gastrico di svolgere i suoi compiti digestivi.

Il succo gastrico è un liquido acido il quale scinde le proteine e i grassi  in sostanze più semplici.

Il bolo, nello stomaco, viene trasformato in una poltiglia semiliquida, detta chimo, e lo abbandona in 3-4 ore per riversarsi nel duodeno.

 

INTESTINO TENUE

 

Il chimo, attraversato il piloro, si riversa nel primo tratto dell’intestino tenue: il duodeno. Il duodeno misura circa 30 cm ed in esso si riversano la bile, proveniente dal fegato, e il succo pancreatico, proveniente dal pancreas.

Al duodeno segue il digiuno e l’ileo. Complessivamente, questi tre segmenti, costituiscono l’intestino tenue lungo circa 7 metri, raggomitolato nella cavità addominale.

Nell’intestino tenue vengono assorbiti tutti i principi nutritivi contenuti negli alimenti.

L’intestino tenue si muove continuamente grazie ai movimenti peristaltici in tal modo gli alimenti vengono rimescolati e progrediscono lungo il loro tragitto.      

 

INTESTINO CRASSO

 

Dopo l’intestino tenue c’è l’intestino crasso, lungo circa due metri. Esso forma una specie di cornice intorno all’intestino tenue. Nella parte iniziale dell’intestino crasso, più o meno dove il tenue si continua col crasso, c’è una sottile porzione, simile ad un vermicello, lunga 5 – 6 centimetri: è l’appendice. Il compito dell’appendice, sempre che ne abbia uno, è sconosciuto.

La parte non digerita, costituenti le feci, continua il suo cammino nel crasso perché deve essere espulsa. Anche nell’intestino crasso si possono notare i movimenti peristaltici che spingono le sostanze non digerite fino all’intestino retto che termina con l’apertura anale.

Nell’intestino crasso c’è un’abbondante flora intestinale che produce alcune vitamine.

 

FEGATO

 

 

Il fegato è l’organo più voluminoso del nostro corpo, circa 1,5 chilogrammi. Nella parte inferiore del fegato c’è la cistifellea, un sacchetto a forma di pera contenente la bile.

La bile è un liquido giallo bruno, denso prodotto dalle cellule del fegato. Il fegato produce continuamente la bile, giorno e notte (un litro al giorno), ma siccome necessita solo quando nell’intestino tenue è in arrivo il chimo tra una digestione e l’altra viene accumulata nella cistifellea. 

 

PANCREAS

 

Il pancreas ha una forma che ricorda quella di un martello lungo circa 15 centimetri. Il compito di quest’organo è quello di produrre il succo pancreatico, circa 1,5 litri al giorno. Inoltre produce l’insulina; quest’ormone abbassa la quantità di zuccheri nel sangue.

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

§       SCACCO MATTO

Genny Corti, Maria Agnese Faloppa – Gruppo editoriale Raffaello

 

§       IL CORPO UMANO

Ulrico di Aichelburg – Arnaldo Mondatori Editore