In un tempo non
molto lontano viveva un mostro di nome Pulcius. Abitava in un castello avvolto
dalle tenebre in completa solitudine. Era alto 7 metri e 50 e pesava 500 kg.
Aveva il 150 di piede. Come aspetto non era il massimo: anche il viso destava
sgomento perché aveva un naso enorme e brufoloso, 3333 occhi e i capelli
fatti da serpenti vivi. Sul suo corpo vivevano un sacco di pulci fastidiose
ed è per questo che si chiama Pulcius. Non era un umano e quindi, come
si può immaginare aveva dei grandi poteri magici: il teletrasporto, il
potere di sapersi trasformare e l'invisibilità. Il suo unico desiderio
era fare amicizia con i bambini e un giorno ebbe l'occasione di realizzarlo.
Se ne stava rannicchiato nella sua camera, come ogni monotono giorno sprofondato
nella malinconia. La sua camera non dava certo allegria: aveva le pareti di
colore scuro, quasi nero, pesanti tendaggi scuri che chiudevano la luce e il
tutto aveva un'atmosfera molto cupa. Il suo letto era a richiesta e, quando
ne aveva bisogno, premeva un bottone e il letto veniva giù automaticamente
dalla parete. Ogni tanto si alzava e andava a stuzzicare qualche cibaria dal
suo frigo-mostro in cucina e dopo tornava silenziosamente col suo passo felpato
nella camera. Finché una bella mattina Pulcius sentì delle voci
di bambini
Matilde P.
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